035 | artrage 3 - recensione




artrage è un programma di grafica che simula gli strumenti di disegno e pittura tradizionali: si potrebbe sostenere che questa sia una forma di perversione.




immagine (cc) by-nc-sa matteo bignozzi 2009


il perché è presto detto: l'avvento del computer ha aperto nuove frontiere ai mezzi di espressione artistica: si pensi ai programmi che anno segnato la storia della pixel art, come koala painter, o deluxe paint , usato anche da andy warhol (qui il video). che dire poi dell'avvento della grafica vettoriale che  ha permesso composizioni di  una pulizia inimmaginabile in precedenza.

allora, perché un giorno qualcuno si è svegliato e ha messo un programmatore a scervellarsi su geometrie frattali e algoritmi che richiedono una discreta potenza di calcolo per ottenere un programma, un simulatore, con cui disegnare linee tremule, sbavare i contorni e impastare i colori? nostalgia del passato? forse. una mia opinione in merito ce l'ho, ma ve la dico alla fine :)



immagine (cc) by-nc-sa matteo bignozzi 2009


avevo appena preso in considerazione l'aggiornamento a corel painter 11, quando è uscito ambient design artrage 3: il paragone tra questi due software è inevitabile - painter sta ai programmi di disegno artistico digitale come photoshop sta a quelli di fotoritocco ed elaborazione di immagini.
sicuramente painter offre una gamma di strumenti di disegno più ampia, oltre alla possibilità di creare delle animazioni, ma quello che gli difetta è un'interfaccia comoda e funzionale come quella di artrage: trovo che l'abbiano studiata maledettamente bene. le palette ed i menu sono fatti apposta per essere pilotati in punta di penna; scompaiono e riappaiono a seconda del contesto, quindi non erodono troppo spazio alla finestra di disegno sullo schermo. già con una risoluzione dello schermo di 1024 x 768 px ci si lavora comodamente.
gli strumenti di disegno di artrage sono pure ben curati e non vogliono essere assolutamente copia, più o meno brutta, di quelli di painter. l'emulazione è indubbiamente realistica, anche se non maniacale: questo consente di ottenere una prontezza e morbidezza nella risposta, che rendono il dipingere fluido e confortevole.



immagine (cc) by-nc-sa matteo bignozzi 2009


in questa versione, la numero tre, hanno aggiunto alcuni nuovi strumenti e migliorato quelli esistenti, che sono: i colori a olio, le matite, i pastelli a cera, i pennarelli, i gessetti,  i pigmenti metallici, l'aerografo ed il rullo da pittura. tra quelli nuovi troviamo:

gli acquerelli: fantastici! il mio strumento di pittura preferito nel mondo reale. li aspettavo con impazienza.




immagine (cc) by-nc-sa matteo bignozzi 2009


sono assolutamente impressionanti (in senso positivo) ed altamente configurabili (umidità del tratto, modo in cui il colore si mescola, tipo di setola, ecc.

le penne a china: comprendono varie sottocategorie, dalla penna tecnica tipo rapidograph, al pennino a punta piatta da calligrafia.



immagine (cc) by-nc-sa matteo bignozzi 2009


una delle funzioni più interessanti è quella dello "smoothing", ossia quella dell'ammorbidimento del tratto. disegnare sullo schermo non è come farlo sulla carta - la differenza è dovuta in parte a problemi fisici, in quanto la frizione della penna sullo schermo o su una tavoletta è diversa da quella che si avrebbe carta o su tela, ed in parte alla tolleranza del dispositivo di input. il risultato è che molte volte le linee vengono storte o più tremule di quanto desiderato. lo smoothing consente appunto di eliminare le impurità del tratto. volendo fare un paragone, è come il processo di pulizia del rumore di fondo di un brano audio - se lo si pulisce troppo, il suono perde naturalezza, ma una traccia troppo sporca non è sempre piacevole da ascoltare: sta all'utente scegliere fino a che punto smussare il tratto.

ci sono poi altri strumenti come gli adesivi (stickers), che consentono di creare molti effetti personalizzati, e gli inchiostri viscosi (gloop), di cui tratterò in un prossimo articolo.

oltre a questo, sono state aggiunte delle funzioni interne di correzione dell'immagine (contrasto, tonalità, saturazione, luminosità) e pure la possibilità di usare i filtri compatibili con photoshop: niente male davvero!


tornando al motivo per cui col disegno digitale si vuole emulare quello tradizionale, a mio giudizio i motivi sono due:

  1. praticità: ctrl+z in natura non esiste.
    quando sbagli, il più delle volte butti via il disegno, punto e basta; inoltre, col computer non ci si sporca, non si inala trementina e non si è vincolati ai tempi di essiccamento del colore, dato che si può interrompere o riprendere il lavoro a proprio piacere.

  2. unicità: l'imperfezione è unica e mi definisce - attraverso la mia mano si riconosce il mio stile.
    un lavoro fatto con programmi di grafica vettoriale è abbastanza impersonale; si può riprodurre facilmente e diventa difficile stabilirne la paternità.
    van gogh invece lo puoi anche copiare, riprodurre fedelmente, ma di van gogh comunque ce n'è solo uno! ;)



    Matteo Bignozzi

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